“Gli incanti delle maghe per la nascita di Pulcinella dalle viscere del Monte Vesuvio”
di Giacomo Marulli (l’amico di Antonio Petito)

Nel testo in questione si narra di come due donne, Dragoncina e Colombina, che qui figurano anche come sacerdotesse o diremmo noi streghe, per salvare il loro padrone dalla sconfitta di una guerra da cui rischia di essere ucciso, si presentano al signore degli inferi, Plutone, e gli chiedono di salvarlo.
Plutone non è per nulla adirato contro di esse, anzi, è ben disposto verso le donne, che essendo coloro che causano la perdizione degli uomini, hanno fatto in modo che il suo regno sia ben affollato.
È quindi propenso ad aiutare le due donne maghe streghe supplici che a lui si sono presentate e a creare il diabolico Pulcinella con l’aiuto di queste sue aiutanti che avendo carta bianca da Plutone, mediante la sua intercessione, mettono mano alla creazione di Pulcinella.
Pulcinella viene fatto nascere addirittura dalle bestemmie dei giocatori che le due sacerdotesse gettano nel cratere del Vesuvio, assieme ad un occhio che uno di questi perse con una di loro a zecchinetta; e insieme vi si getta la rabbia che le femmine brutte e non curate da nessuno provano nei confronti del mondo.
È il Vesuvio che come Atanor o forno alchemico naturale farà uscire da esso un uovo, un uovo bianchissimo, la pietra filosofale che è venuta fuori dopo la nigredo e la rubedo rappresentate dalla notte, dagli inferi di Plutone, dalle bestemmie dei marginali (i perdenti e le donne brutte), e dai lapilli e dal fuoco rosso del Vesuvio; si approda finalmente alla albedo che sopraggiunge proprio all’alba di cui il bianco immacolato dell’uovo e il bianco del camicione di Pulcinella ne sono un ulteriore segno così come la maschera è il segno della nigredo e la maglia rossa che è sotto il camicione è il segno della rubedo.
Altre versioni dicono che l’uovo da cui nasce Pulcinella sia l’uovo della sirena Partenope deposto da costei prima della sua morte.
Dalle uova di Sirena nascevano gli ermafroditi e i femminielli e Pulcinella è un ermafrodita dotato di entrambi i sessi, che partorisce da sé i suoi figli, i pulcinellini.

L’inizio di questo testo ha ispirato l’inizio del testo di Giuseppe De Chiara.

Tra breve lo pubblicheremo su questo sito in pdf.

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