XIII Arcano Maggiore.

L’Arcano senza nome. 

Giovannino e la Morte.

È questa una brevissima operetta musicale intitolata Giovannino e la Morte che realizza l’archetipo narrativo di questo Arcano Maggiore. La Morte è qui intesa come metafora del tempo, ciò che fa si che l’universo non si cristallizzi in una forma arida e perennemente in decadenza, ma permettendo alle anime di liberarsi dai corpi ormai avvizziti e di introdursi in corpi più giovani, permette al nuovo di nascere sempre. Anche un anima, per quanto vigorosa, si svilisce a restare in un corpo ormai privo di vigore.
La trama è presa da un canovaccio del teatro dei burattini della tradizione tosco-emiliano-romagnola che ha per titolo La Minghina bastonata, canovaccio e situazione che si ritrova anche nella tradizione napoletana.
Pulcinella essendosi lamentato della vita ed avendo invocato la Morte se la vede apparire davanti sbucata fuori da un pozzo del campetto in cui si trova. La Morte per attirarlo a sé gli canta gioie e ricchezze del suo regno, vero paese di Cuccagna”. Ma Pulcinella resta perplesso, ancora non si è convinto, vorrebbe rimangiarsi le parole e allora la Morte rimpolpa il suo scheletro e si trasforma in una bellissima donna. Le nozze mistiche stanno ormai per avere luogo quando a salvarlo giunge inconsapevole quel gran figlio di buona donna di Martino amico di Giovannino che ubriaca la morte col buon vino, allegoria del sangue di Cristo, le fa perdere coscienza e poi legatele mani e piedi la bastona con Pulcinella con grande gioia e alla fine la scaraventano giù nel pozzo da dove è sbucata. Temporaneamente la Morte è stata per adesso sconfitta. Molto suggestive le musiche di Stefano Busiello.

Clicca qui XIII Arcano Maggiore se vuoi leggere l’opera teatrale completa composta su questo Arcano Maggiore.

Qui puoi cominciare ad ascoltare i primi due file. In seguito molto presto ne metterò un terzo ed ultimo, così non solo potrai leggere le parti dell’operette ma anche ascoltarle mentre le leggi.

Il primo è Il Paese di Cuccagna, le promesse che la Morte fa a Giovannino dicenfdogli che lo porterà in un paese bellissimo, molto più bello di quello in cui ha vissuto finora da vivo, in cui potrà realizzare tutti quei desideri che da vivo non è riuscito a realizzare. 

Ma Giovannino non ci sta e allora ecco che la Morte si trasforma in una bellissima ragazza  che da a questo pesantissime avances sessuali.

Giovannino è ormai vinto quando per caso di lì passa il suo amico Martino, un gran figlio di buona donna che comincia ad ammansire la Morte, questa bellissima giovane, e facendole gustare la prelibatezza del vino novello prende ad ubriacarla fin quando la Morte perde coscienza di se. I due quindi ne approfittano la legano, gliene danno di santa ragione e poi la buttano nel pozzo da dove è venuta, sconfiggendo la Morte, almeno momentaneamente.

 

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