XIV Arcano Maggiore.

La Temperanza.

La fontana della giovinezza.

Una favola dello Cunto de li cunti ovvero il Pentamerone di Basile è servita ad illustrare questo arcano, con il finale cambiato. Rosa e Viola sono due orribili vecchie. La vecchiaia ha recato loro l’offesa più grave stravolgendo la bellezza di un tempo. Ma mentre Rosa cerca ancora di fare ciò che può per sembrare ancora giovane o illudersi di sembrarlo, Viola non si fa più alcuna illusione. È intanto sopraggiunto in paese il reggimento inglese che è servito da scorta al Principe di Roccapadula, un meraviglioso e fresco giovincello che è l’oggetto del desiderio di tutte le donne del paese, ed anche di queste signore un po’ anzianotte che se solo avessero qualche anno di meno… Ma la battagliera Rosa non si da per vinta: sarà lei a conquistare il cuore del Principe fino a sposarlo, e lo farà solo con la sua bellissima voce senza che egli la veda. Ma quando si ritrovano a soli a soli nel talamo nuziale l’inganno è alfine scoperto e per la rabbia il Principe scaraventa la sua novella sposa fuor del talamo nuziale dalla finestra facendola impigliare tra i rami di un albero. Buffo ed esilarantissimo spettacolo questa vecchia brutta e selvaggia appesa a testa in giù tra i rami di un albero e tutte le vergogna scoperte che si lamenta del suo novello sposo che senza neanche passare la sua prima notte di nozze l’ha scaraventata giù dalla finestra. Ma le tre fate che da lì passano hanno talmente riso dell’ameno spettacolo che accettano di esaudire il desiderio della vecchia Rosa di trasformarla in una meravigliosa ninfa. Fin qui il Basile. Ora il resto è cambiato nel modo in cui avviene questa trasformazione cioè grazie ad una Fontana della Giovinezza, da cui prende il titolo l’opera, che le fate fanno sgorgare dal suolo. A Rosa sono sciolti i nodi che la tengono ancora impigliata nell’albero e viene fatta ricadere nella fontana appena sgorgata così che quando esce si è trasformata in una bellissima donna in fiore. Tutte le vecchie signore del paese amiche di Rosa, compresa la sorella Viola, si gettano nella fontana. Queste vecchie ritornate giovani rubano alle giovani del paese tutti i loro mariti e fidanzati che nonostante la loro bellezza non avevano saputo tenere stretti a loro e si gettano in un orgia dei sensi. Intanto la festa di san Giovanni con il solstizio d’estate si avvicina. Sicure che le neogiovani saranno riconoscenti di ciò che hanno fatto per loro, le fate chiedono ad esse di aiutarle a preparare la festa ma queste rifiutano, perché non sentono verso le fate alcun obbligo, in quanto hanno già ricambiato con il riso che sgorgò improvviso dalla loro bocca quella fontana che le ha trasformato in giovinette avvenenti. Ma non è neppure stata la loro bellezza che le ha dato i loro uomini ma solo la loro esperienza poiché quelle giovinette tanto belle quanto stupidelle non hanno saputo mantenersi i propri uomini perché li hanno angustiato con tradimenti e ogni sorta d’angherie. Ma ormai la condanna di queste neo-giovani ed ex vecchie ingrate è segnata. La Fontana della Giovinezza si è ormai inaridita e le neo-giovani, le vecchie di un tempo, ritornano vecchie come erano prima. Solo l’egoismo secca alla radice la perenne fonte della vita.

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La Temperanza secondo Oswald Wirth. Il libero fluire dell’energia dell’Universo tra le due polarità positive e negative, tra il maschile il femminile. L’angelo della Temperanza regge nelle sue mani due brocche, l’una d’oro l’altra d’argento, nell’opera perenne di travasare dall’una all’altra il liquido, linfa vitale dell’Universo, energia limitata ma perennemente circolante.


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